I Cantori d'Assisi al Festival dei Due Mondi -Spoleto- PG ROMPERE IL SILENZIO

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Rompere il silenzio…sommessamente, quasi in punta di piedi per esaltarlo e renderlo più carico di significati… e la sobria Basilica di S: Eufemia, gioiello di arte lombarda, non avrebbe potuto essere luogo più adatto.
Così, in punta di piedi, i Cantori di Assisi hanno partecipato all'Ora Mistica in occasione del Festival dei Due Mondi a Spoleto.
Si sono presentati per ben due volte eseguendo repertori legati da un'unica tematica ma diversi fra loro. Filo conduttore "Il Cristo e sua Madre": nel canto popolare in prima serata, nella musica polifonica in seconda. La prima esecuzione diretta dal Padre Evangelista Nicolini, garbata ed affettuosamente partecipata dal pubblico, ha portato ad una ribalta così importante come quella di un festival internazionale esempi di musica popolare nata come espressione semplice e spontanea e divenuta arte dia alto livello per l'intervento di validi Maestri.
Una particolare citazione merita il brano "Lament das feminas" che rientra a pieno titolo nell'anima popolare che pervade tutto il concerto. La composizione, opera di Albino Perosa in occasione del decimo anniversario del terremoto che sconvolse il Friuli (1986). fa parte della cantata "In die aflictionis" ed è inserita nella raccolta "Timp Furlan" (1989). Della stessa data è il testo in dialetto carnico del poeta Pietro Biasatti. Testo e musica vogliono far rivivere la tragedia sismica.
L'attacco delle voci femminili è un'apostrofe alla Madre Terra con l'invito a vestirsi a lutto. Il testo musicalòe ricavato dallo "Stabat Mater" che ancora si canta in Friuli, in Quaresima, durante la Via Crucis esprime dolore, paura, sgomento.
I ritmi parlati e concitati raccontano, nell'intervento di tutto il coro gli altri momenti del dramma.
I cantori che per storia anche recente ben conoscono quel dramma (tutti sanno del gravissimo fatto sismico che ha colpito la città di Assisi e cancellato alcuni affreschi della stessa Basilica causando addirittura tre vittime nel settembre del '97) hanno interpretato il brano con grandissima carica emotiva ed intensa partecipazione.
Con la direzione del giovanissimo Padre Maurizio Verde il secondo concerto, denso e ricco, ha proposto pietre miliari della musica polifonica non solo classica ma anche contemporanea.
Tra i grandi del passato Palestrina nel "Kyrie" e "Agnus Dei" della Missa sine nomine e nel doppio mottetto "Sicut Cervus" e "Sitivit anima mea"; tra i contemporanei Bardos e Bartolucci.
L'esecuzione aperta dall'inno gregoriano della domenica delle Palme "Gloria, laus et honor" che ha notevolmente contribuito a creare un'atmosfera mistica, perfettamente intonata alla sua cornice, si è snodata agilmente percorrendo il repertorio in un crescendo emotivo evidenziando ora un intervento, ora un altro.Crescendo alimentato dalla superba interpretazione della giovane solista Lucia Casagrande Raffi nelle due composizioni di Bartolucci: "Crux fidelis" e "Quo abiit". Soprattutto in quest'ultima dove la forte tensione musicale che interpreta la mirabile finzione letteraria raggiunge il suo culmine sulle parole"…quo declinavit dilectus tuus…".
Il commento di un ascoltatore: - Avete fatto di questi brani un cesello.. - gratifica ampiamente l'impegno dei coristi e del valido Direttore Padre Maurizio.

Assisi, Luglio 1999
Maria Francesca Tanda