ASSISI - I CANTORI E S. CECILIA Novembre 2002

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Consequenziali e contrapposti i temi sui quali i brani in repertorio hanno ricamato una sottile trina fatta di armonia: inizio e fine, tristezza e gioia, dolore e speranza.
Questa S. Cecilia è stata, infatti, un inno alla gioia che sgorga dal cuore attraverso il crivello del dolore.
La S. Messa, presieduta, come di consueto, da S. E. Mons. S. Goretti, Vescovo di Assisi, si è aperta con un solenne Salmo 138 di K. PH. E. Bach, il più illustre dei figli di Bach, quale atto di fede e di ringraziamento, mentre il concerto si è chiuso, con Bach padre, nella dolcezza della Cantata di Maria " Gesù è la mia gioia" e nel trionfale "In dir ist freude": inno di gioia per un nuovo inizio. Come dire : ripartiamo temprati alla forgia della sofferenza, rigenerati nel dolore.
Di inizio e fine parlano anche l'acclamazione al Vangelo " Io sono l' Alfa e l' Omega" cantata dal nostro Padre Maurizio come il salmo, " Il Signore è il mio pastore" greve di fiducia e speranza, ed il brano finale. Novità assoluta, quest'ultimo, merita particolare attenzione.
Del M° I: Bianchi (vivente), "Quando tu ci salvasti" è un canto accompagnato dall'organo e dialogato tra Coro e assemblea.
Anch'esso un grido di speranza che invoca l'unione di tutte le genti, "…tutti fratelli verso un Padre solo…" evocata attraverso la splendida immagine di gabbiani dispersi che si uniscono in volo, mentre ricorda i patimenti del popolo di Dio in terra d'Egitto e la schiavitù babilonese. Ancora, importante, la delicatezza della " Missa de Angelis" del M° D. Bartolucci, anch'esso vivente, che ha accompagnato le parti del proprio. Anche qui coro ed assemblea si rispondono in un dialogo che esalta il senso di comunione.
Il breve Concerto, davanti all' altare maggiore della Basilica Inferiore di S. Francesco, dopo la celebrazione, ha reso più forti ed incisivi con un taglio particolare, i temi di tutto il programma .
I brani hanno, per così dire, danzato intorno alla figura della Santa ricordata nell'antica leggenda che la vuole "ape industriosa".
Le tre antifone gregoriane di apertura " Cecilia famula tua", "Valerianus", "Cantantibus organis", proprie dell'antica liturgia, riassumono la vita di Cecilia.
Il suo atto di donazione al Signore "..quasi apis argumentosa…" nella prima; l'irruenza del giovane sposo Valeriano che, nella camera nuziale, sorprende la sposa in preghiera con un angelo - fatto che determinerà la sua conversione- , nel secondo; il martirio, nel terzo, subito nell'elevazione di un canto mentre suonava l'organo imperiale.
Ecco, anche qui, la trina di cui si parlava in principio. Tre brani che come spole su telaio intessono gioia, preghiera e dolore. Brani che i Cantori hanno proposto con delicatezza e vigore insieme
" Veni sponsa Christi" costituisce nell'ordito una trama importante. Del grande Palestrina la composizione è costruita sull'armonia gregoriana di modo VII, alto e squillante.
Il testo, breve ed essenziale. Invita la Sposa di Cristo o ricevere la corona per Lei preparata per l'eternità. Tre frasi, con toni diversi , che si rincorrono e si ripetono, passando da una voce all'altra, chiamata e risposta tra le voci chiare e quelle virili per poi chiudersi, quasi raccogliersi, nel motivo di apertura.
Leggero ed arioso, sempre in tema di tessitura, il ricamo che le voci dei soprani disegnano nel vocalizzo che accompagna la parola Christi.
Anche tutto questo in prima assoluta.
I temi della sofferenza e del dolore tornano nel Salmo 120 "Ad Dominum…" e in "Santa Madre" armonizzata dal M° Berardi che richiama Il pianto della Madonna del conterraneo Fra Jacopone.
La formula salmodica del primo accompagna l' incedere dei pellegrini verso la Città Santa e l'andamento di musica popolare del secondo rievoca il pianto della Madre unito alla pietà di chi Le sta intorno.
Prima dell' esplosione di gioia del finale, "Ego dilecto meo" di Bartolucci che costituisce la II antifona delle lodi di S. Agnese romana, sigla con le parole del Cantico dei Cantici il patto di alleanza fra Dio e l' uomo assimilandolo a un patto nuziale: "..col suo anello mi ha impegnato…" La musica fa parte del secondo libro dei mottetti del Maestro e, sul modo gregoriano, intesse una ricca polifonia a tre voci: voci femminili che ne hanno esaltato la forza e la dolcezza.
Infine, come già detto, le espressioni di gioia su musica Bachiana
Tessuto prezioso e fini ricami per i quali Direttori e Coro sono stati al contempo telaio, spole, trama ed ordito in un tutto manifestamente gradito ed apprezzato dai presenti ai quali i Coristi con i loro Direttori P. E. Nicolini e P. M. Verde danno appuntamento al prossimo anno.

Assisi, novembre 2002

Maria Francesca Tanda