NATALE 2000 I CANTORI DI ASSISI IN CONCERTO L'ETERNITA' SI FA STORIA

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Un evento importante e un 'assoluta primizia nel concerto di Natale. La serata si è, infatti, aperta con la presentazione del libro " IL CRUDO ISTANTE" romanzo della soprano Virginia Magatelli di Chiari ( Brescia) dedicato, quale atto di amicizia, ai Cantori di Assisi per il terremoto del 97. La stessa soprano ha offerto, durante la serata, una delicatissima ninna nanna della Vergine: " Maria Wiegenlied" di Reger. Gioiello di tenerezza ed eleganza nasce dalla dolce melodia "Rèsonet in laudibus" e nel programma ben si lega al "Dulce in aure canticum" del M° Domenico Bartolucci anch'esso costruito sulla dolce melodia e, per la prima volta, nel repertorio dei Cantori.
Nel testo la corte Celeste di angeli. cherubini e serafini concertanti con cetre, cembali, sistri e salteri vola verso Bethlemme per contemplare Colui che, per volontà Divina, la Vergine ha generato e Gabriele predetto. I diversi ritmi, binario e ternario , dei tenori e delle voci femminili sostenute dai bassi che eseguono il substrato armonico conferiscono alla prima parte della composizione una vibrazione festosa che pare ,appunto, evocare l'affrettarsi degli angeli alla grotta, mentre si innalza la voce solista con una fioritura del tema del Rèsonet. La seconda parte, in netto contrasto con la prima sommessa e cantilenante, esplode con il Gloria in excelsis, quasi campane a festa, in una grandiosa sonorità. Per i Cantori un battesimo affrontato con l'ardore dei novizi sotto la direzione di P. Verde e immediatamente annoverato dall'assemblea tra i brani più incisivi e graditi.
Questi due gioielli fanno da anello di congiunzione tra le due parti di un programma in cui lo stesso titolo è ampiamente esplicativo : "Dall'Eternità alla Grotta di Betlhemme"
Quale concerto conclusivo dell'anno giubilare è sembrato importante agli estensori richiamarsi ad un'assoluta verità di fede per la Cristianità : l'Eternità si fa storia trovando la sua dimensione temporale nel concretizzarsi della Divinità nel Bambino della grotta. Il cammino del Messia affonda le sue radici nel senza tempo e, nel programma, il concetto è musicalmente evidenziato dal "Dixit Dominus ad Me", antifona alla Messa della notte che apre con solennità il concerto dopo l'invito dell' "Adeste Fideles" . Alle strofe del Salmo 2 magistralmente eseguite da P. Maurizio Verde, per l'occasione nella duplice veste di Direttore e solista, il coro risponde: " Il Signore mi ha detto : Tu sei nato Figlio, Io oggi ti ho generato." Articolato su distanze minime e col librarsi in alto di suoni lungamente vibrati ed immobili, il tema musicale enfatizza il concetto dell'Eterno che si cala nel divenire. Senza nulla togliere all'insieme due brani sono, a mio avviso, degni di citazione particolare perchè entrambi grandiosi nella loro diversità: "Dies santificatus" di P. Palestrina e "Hodie Christus" di Sweelinck. Il primo, mottetto a quattro voci, è uno dei più belli del grande compositore che ,con musica viva e aderente al testo, esalta con abili strategie, quali scale discendenti e salti di quinta, le frasi portanti del brano: Adorate Dominum e Descendit Lux magna per terminare quasi danzando sull'Exultemus et Laetemur in Ea.
Il fiammingo, invece, propone l'Antifona al Magnificat dei secondi vespri di Natale: Oggi Cristo è nato, oggi è apparso il Salvatore, suddividendola tra cinque voci che si sovrappongono, si inseguono, ritornano , si rispondono con un ritmo quasi concitato che crea nell' insieme un effetto di grande sonorità. I temi rimbalzano dall'una all'altra voce in linee continuamente ascendenti e discendenti interpuntati dai Noè e dagli Alleluia arricchiti da vocalizzi fioriti che sottolineano i canti angelici per concludersi con il Gloria, quasi suono di campane, modulato da ogni voce.
"Assolutamente monumentale" asserisce P. Evangelista ben consapevole della grandiosità del brano e della difficoltà di esecuzione. Per niente intimoriti e diretti con assoluta precisione da P. Maurizio i Cantori ne hanno offerto un'ottima interpretazione.
Un ultima parola sui canti popolari più noti e cari al pubblico e a P. Evangelista che sul podio danza e si commuove. "Quanno nascette ninno", " Cancion de cuna", " Roun the Glory manger" hanno strappato al pubblico applausi prolungati e sinceri quanto quelli tributati ai precedenti.
Degna ancora di nota l' interpretazione delle soliste Gloria Banditelli e Simonetta Pelacchi in "Madre en la puerta", fuori programma, la prima e in "Cancion de cuna" la seconda.
Non uno ma ben due bis prima che i presenti, a malincuore, permettessero ai Cantori di ritirarsi.
A grande richiesta, l'Adeste Fideles à stato degna e solenne chiusura di un concerto che prometteva solennità a partire dal titolo.

Assisi dicembre 2000 Francesca Tanda