CANTI D'AMORE E D'ALLEGRIA A S.ANGELO DI CELLE

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Festa del grano: festa di sapori, mosaico di colori e ,tra questi , i colori della musica. Vivaci o struggenti, allegri e coinvolgenti. Così le nuance del bouchet di brani presentato al pubblico di S. Angelo dai Cantori di Assisi in una calda serata di questo scorcio d'inizio estate.
Aperto il programma con il Coprifoco, antico inno comunale di Assisi e bandiera del Coro, il repertorio ha percorso un sentiero che si è snodato agilmente tra villanelle e canti popolari, assolutamente intonati al tema della manifestazione, dopo alcune trepide invocazioni a Maria. Una lauda del sec.XIII, una composizione di Mascagni il cui testo è tratto da un'opera di D'Annunzio e un'altra di Bartolucci.
Nella prosecuzione del programma un pensiero ai mietitori per riportarci appunto al grano, ed altri che richiamano i giochi e gli scherzi sull'aia quando la mietitura era gran festa e tutti ne avevano parte: adulti che adempivano ad un rito antico e quasi sacro, giovani per i quali era spesso occasione di incontro e di germoglio di teneri amori, bimbi che godevano appieno di quel tempo felice riempendo l'aria delle loro grida gioiose. "Echo" e "Vola Vola" avevano senza dubbio l' intento di risvegliare o suggerire tutto ciò.
Parlando di bimbi come non pensare alle mamme? Ed ecco lo struggimento di un canto popolare abruzzese " Mamma" che un figlio rivolge ad una madre che non è più teneramente ricordata ed invocata.
Ma per ritornare al tema, il pane richiama il vino .Ed ecco i Cantori in un'allegra "chanson a boire" che invita ad allegre bevute in compagnia senza tralasciare, però, di sottolineare gli effetti di quel nettare.
Il pomeriggio volge al termine ed il concerto pure. Ci si fa avvolgere dolcemente dalla tiepida sera che avanza e la si saluta con un brano commovente e nostalgico che sa di memorie, di affetti familiari ,di luoghi incantati ed amati.
Il Tevere scorre placido non molto distante. Allora perché non ricordarlo? " O passator" riporta alla memoria il vecchio traghettatore ma anche la trepidazione di un innamorato che freme per raggiungere l'amata sull'altra sponda ed il movimento del "passatore" gli appare troppo lento:
Un insieme di brani, dunque, dedicati alla memoria ed al fascino sempre attuale della vita di un tempo scandita dai rimi della natura ai quali l'uomo si assoggettava volentieri.
Per concludere un altro sguardo al passato: Il barrocciaio che con il suo multiforme e multicolore carico raggiungeva anche i più piccoli borghi e non disdegnava di essere adocchiato dalle giovani donne che lo attendevano. Simpaticamente interpretato dal tenore solista Mauro Branda, con il supporto di tutto il Coro, ha raccolto l'approvazione del pubblico che lo ha applaudito a lungo.
Tutto l'insiene armonico e gradevole, oltrechè eseguito con la consueta musicalità e perizia dei Cantori, nonostante l'acustica poco favorevole ha incontrato il favore dei presenti che lo hanno esplicitamente manifestato con la richiesta di un bis prontamente accolta con grande gioia ed evidente soddisfazione di P.Evangelista molto orgoglioso di….giocare in casa.


Assisi, luglio 2000

Maria Francesca Tanda